Nome: Jim Rennert – Age: 61 – City: New York City
1. Quando e come hai capito che saresti diventato un artista?
Sono sempre stato interessato all’arte. Da bambino amavo disegnare e ciò è rimasto in me anche quando sono diventato adulto. Anche se mi piaceva disegnare, non ero molto bravo a farlo. Avevo 15 anni quando ho frequentato l’unica classe di arte che c’era nella scuola ma ricevetti un giudizio molto mediocre. Non mi sentivo abbastanza bravo da poter diventare un artista.
Quando avevo 34 anni sono andato al negozio d’arte per comprare un po’ di carta. Accanto alla carta c’era dell’ argilla e ho pensato che forse avrei potuto cercare di scolpire un busto di mio figlio maggiore. Tornai a casa e rimasi sorpreso di riuscire a fare con l’argilla quello che non riuscivo a fare con la matita. Tornai al negozio il giorno dopo,comprai dell’altra argilla e feci un busto del mio secondo figlio piu’ grande. Ero davvero sorpreso di essere in grado di manipolare l’argilla e farne cio’ che volevo.
Ma, finche’ non ho iniziato i miei lavori in bronzo e non ho avuto una mia galleria non mi sentivo di potermi definire un artista. Anche allora, ci sono voluti probabilmente 4 o 5 anni prima che io mi sentissi a mio agio dicendo che ero un artista.
2. Quali sono le tue principali fonti di ispirazione?
Inizialmente, sono stati i miei figli e la famiglia. Volevo creare delle opere e immortalarli nelle loro varie attività. Ma dopo circa 10 – 12 anni di lavoro, ho iniziato a riflettere sulla mia carriera come uomo d’affari. Ho iniziato a creare opere che catturassero concetti legati a questa esperienza. Piu’ continuavo a crescere come artista, piu’ i concetti si riferivano alle nostre esperienze di vita.
3. Come è nata l’idea di Think Big?
Ho creato “Think Big” dopo il mio primo viaggio a New York. Ero così ispirato dalla City che ho voluto creare un lavoro che riflettesse le sue enormi dimensioni. Per farlo prima ho scolpito delle figure molto piccole con grosse lastre di acciaio dietro che rappresentatavano di edifici. Per Think Big poi, ho messo una piccola statuetta su un grande piatto in acciaio. Da li’ alla fine e’ nata l’idea che mi sarebbe piaciuto avere una grande statua di Think Big proprio a New York. Con l’aiuto del mio gallerista ed il suo staff, siamo stati in grado di realizzare questo progetto.
4. Qual è stato il momento più difficile della tua carriera?
Dal momento che il bronzo e’ molto costoso, decisi di impararne il processo, acquistare le attrezzature e fare la fusione direttamente a casa mia. E ‘stato molto rischioso perche’ io vivevo in un quartiere e questa lavorazione è molto rumorosa e pericolosa. Se uno dei miei vicini si fosse lamentato, non avrei piu’ potuto lavorare.
5. La soddisfazione più grande?
Nel lavoro, è avere la fortuna di poter creare e fare arte tutti i giorni.
6. Quali sono i posti preferiti per trovare pace e serenità?
Il mio studio, i viaggi lunghi, la spiaggia e il lago Powell.
7. I tuoi studi?
Ho frequentato il college e preso lezioni di economia. Sono sempre stato scoraggiato dal diventare un artista. Penso che questo sia stato un errore. Non ero un bravo studente e credo che fosse perché ero nel ramo sbagliato. Avrei dovuto essere maggiormente incoraggiato ad esprimere le mie idee attraverso l’arte. Anche se non ho frequentato una scuola d’arte, ho studiato arte. Mi sono sempre interessato all’arte con svariati mezzi ed idee, proprio come gli altri che hanno frequentato le scuole d’arte.
8. Cosa pensi di New York?
E’ la più grande città del mondo. Mi piace visitarla e sono sempre ispirato dalle sue dimensioni, dalla popolazione e dalla sua energia.
9. Qual è il tuo posto preferito nella Big Apple?
Ce ne sono così tanti… io comunque amo visitare i musei; il Met e la Frick mi piacciono molto.
10. Quando sei triste, dove vai per trovare sostegno e tirarti su il morale?
Non sono triste molto spesso perche’ io sono una persona molto ottimista. Quando pero’ mi capita, penso ai miei figli e nipoti che realmente mi danno un grande aiuto a superare qualsiasi cosa io voglia.
11. Quali sono le tue 3 canzoni preferite?
Pachelbel – Canon in D Major
It’s a wonderful world – Israel Kamakawiwo’ole
“A Poor Wayfarying Man of Grief” a chuch hymn about serving others
12. Cosa mi dici sui tuoi amici e la tua famiglia?
Ho avuto 6 figli e 5 nipoti. Li amo tutti e sono molto grato che facciano parte della mia vita. Sono sorpreso che la mia capacità di amare cresca man mano che io invecchio. Ho alcuni grandi amici e sono grato siano parte della mia vita. Alcuni mi hanno aiutato a creare arte, alcuni mi tengono in forma … e altri sono meravigliosi anche solo per parlare. Trovo che l’opportunità di vivere questa vita insieme ad altri sia una grande avventura. Riesco a trovare il buono in quasi tutti quelli che incontro e queste relazioni mi fanno umanamente crescere.
13. Come è il tuo rapporto con la tecnologia?
Amo la tecnologia. Penso che il mondo sia diventato più piccolo con ogni progresso; possiamo accedere alle informazioni e comprenderle con piu’ facilita’ e chiunque ha maggiori opportunità di diventare e fare quello che vuole, di realizzare e vivere i propri sogni.
14. E cosa ne pensi dei social network?
Mi piacciono Facebook e Instagram. Mi piace la fotografia e la possibilità di condividere e vedere il mondo attraverso gli occhi degli è divertente. E ‘un modo per tenersi in contatto con amici e familiari.
15. Sei ottimista o pessimista?
Sono decisamente ottimista. Credo che la maggior parte dei problemi possano essere risolti. Mi sento di essere stato fortunato in tutta la mia vita e, nonostante le sfide e problemi che dobbiamo affrontare e combattere, penso che da ogni evento possa nascere qualcosa di buono e sono sempre curioso di sapere cosa accadra’ dopo.
16. Che tipo di padre sei?
Bisognerebbe chiederlo ai miei figli, in ogni modo, a me piace essere padre. Mi piace avere un rapporto con ciascuno di loro. Anche se le loro scelte possono essere differenti dalle mie, credo che il mio compito di padre sia quello di aiutare ciascuno di loro a essere la persona migliore possibile.
Ho imparato molto da ciascuno dei miei figli e loro rendono la mia vita piena.
17. Come eri da bambino?
Sono sempre stato felice. Mi è sempre piaciuto molto mangiare, giocare e dormire. Consumavo gli tutti gli abiti molto rapidamente. Un paio di scarpe nuove mi duravano solo circa un mese dopodiche’ ne avevo bisogno di un paio nuovo, perché avevano gia’ dei buchi. Non mi piacevano i bulli e, se avessi potuto, avrei dovuto alzarmi e combatterli.
18. Hai animali?
Ho due cani di grossa taglia, 2 Labrador, uno chiaro e uno marrone. I loro nomi sono Sunny e Hershey. Ho anche due gatti, Bell e Zander.
19. Pensi che gli esseri umani siano liberi o prigionieri? (Rat Race e altre tue opere hanno fatto scaturire questa domanda)
Credo che gli esseri umani siano liberi, ma, a volte, lasciamo che cose poco importanti ci intrappolino.
20. Credi in Dio? Assolutamente. Ho sentito il suo amore e la sua guida nella mia vita, anche se sta diventando sempre meno popolare… non posso negarlo.
21. Ci sono artisti che hanno ispirato la tua arte?
Ce ne sono molti; alcuni sono amici e altri sono molto conosciuti nella storia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Gustav_Vigeland
http://www.gilespenny.co.uk/
http://moseholm.dk/en/vaerker/
22. Qual è la tua più grande particolarità?
Trovo qualcosa di umoristico anche in situazioni difficili.
23.Ti interessi di politica?
Sì e No. Penso che la politica sia ormai uno spettacolo che serve solo a chi che ne e’ direttamente coinvolto, e conta sempre meno per le persone. Penso che tutti dovrebbero godere della libertà.
24. Che cosa pensi dell’Italia?
Non ho mai visitato l’Italia, ma mi piace il suo cibo; mi piace la sua passione e mi piacciono anche le persone italiane che ho incontrato. Si tratta di un luogo che un giorno visitero’ sicuramente.
25. Quando ti guardi allo specchio, cosa vedi?
Vedo un ragazzo che è più vecchio di quanto la sua mente pensi.
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credits: a special thank for the help to graphic designers beatrice bressi and Enrico Usberti
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