Nome: Marianna Zampieri
Età: 39 anni
Dove vivo: Vicenza

1. Per prima cosa dicci come sei diventata una Catographer. Come ti è venuta l’idea? Perché proprio i gatti? Ci puoi parlare un po’ di questo progetto?

Fotografo gatti per passione, o meglio, fotografo per passione verso i gatti. Eh già. Mi viene spesso chiesto quando ho cominciato e devo sempre distinguere tra il quando ho cominciato ad essere gattofila (non amo la parola gattara per l’eccezione spesso negativa che, ahimè, ingiustamente le viene data) e il quando ho iniziato a fotografare. Gattofila lo sono nata, non so il motivo, ma ho sempre sentito una particolare attrazione verso i felini in generale, e nello specifico per i gatti. La fotografia è venuta di conseguenza, credo nel tentativo di ‘spiegare’ quello che io vedo. Non sono brava con le parole, preferisco esprimermi con le immagini ed essendo anche una persona abbastanza introversa, trovo, dietro la macchina fotografica, la mia zona di comfort. Inoltre questa arte mi permette di approcciarmi a tantissimi gatti, tutti splendidamente diversi tra loro, quindi cosa posso volere di più?

Ho iniziato a specializzarmi nel fotografare gatti con un progetto nato nel 2015 -chiamato Passions- ritraendoli assieme ai loro umani.

Progetto che si è poi evoluto in C-AT Work, gatti che vivono nei luoghi di lavoro; un progetto a lungo termine che vede ora il suo primo traguardo: dopo più di 40 capitoli realizzati, le fotografie e le storie dei gatti lavoratori saranno raccolte in 3 libri, rigorosamente in bianco e nero (il primo volume è già disponibile, gli altri in uscita in Novembre e Febbraio)

E poi c’è stato, e c’è tuttora, Cats in Venice che racconta in immagini -con l’aggiunta distintiva delle loro storie- le affascinanti vite dei gatti di Venezia, unendo la bellezza dei felini a quella di una città immortale e unica (di cui già esiste un libro pubblicato nel 2018 e un calendario per l’anno 2020)

L’ultimo nato è ‘Cats and their Artists’, un progetto composto da una serie di ritratti in bianco e nero di artisti di spicco nel loro settore assieme ai loro gatti; una singola fotografia per coppia, alla ricerca del bello e a dimostrazione che dietro ogni grande artista c’è sempre un grande gatto 😉

2. Parlando di “fotografia felina”, quali son state le tue più grandi soddisfazioni? È diventato un vero e proprio lavoro?

Ancora oggi la più grande soddisfazione è quella di essere riuscita a costruire qualcosa con quello che è nato (e che comunque resta tuttora) un semplice hobby. Il mio lavoro principale è l’essere un’impiegata commerciale presso una ditta che produce gioielli in argento, ma la fotografia sta occupando sempre più una fetta importante della mia vita. Aver avuto la possibilità comunque di portare già 2 progetti a diventare dei libri, un calendario, ricevere proposte di interviste (come questa), essere ospite (io??) di eventi o trasmissioni radio e tv beh direi che é un enorme soddisfazione. Anche poter conoscere persone, grazie a ciò, che condividono con me la passione per i gatti o per la fotografia, sia per essere immortalate assieme ai loro amici felini nelle mie fotografie sia perché partecipano agli incontri e agli eventi è fantastico, mi regala una grande ricchezza. Decidere di far diventare la mia passione un vero e proprio lavoro vorrebbe dire poi doverlo fare per vivere e quindi magari dover accettare compromessi; la mia libertà ora è poter fare solo quello che mi piace (cioè solo fotografare unicamente gatti) come e quando voglio.

3. Fotografare gli animali, un po’ come i bimbi, è sempre molto difficile. Non si mettono certamente in posa e sono del tutto imprevedibili. Questo a volte può aiutare ad ottenere scatti originali o è solo una difficoltà da superare?

Perché fotografare gatti? Beh sinceramente molto spesso me lo chiedo anch’io, qualche volta maledicendo il giorno in cui ho preso questa decisione; e solitamente lo penso nel momento in cui il soggetto da immortalare decide che il tempo a mia disposizione è terminato, senza nemmeno lasciarmi la possibilità di puntare il mirino…

Forse avrei potuto scegliere soggetti più semplici, o magari semplicemente più ubbidienti, ma, si sa, al cuor non si comanda! E così ho imparato a convivere con la frustrazione di uno scatto mai realizzato, e l’euforia e la soddisfazione di fotografie dal valore sentimentale per me enorme. 

Quelle occasioni in cui ti è permesso in qualche modo di entrare in sintonia con un gatto o quando, guardando una mia fotografia, le persone mi dicono che sì, ci vedono e riconoscono proprio quel gatto, beh sono momenti dal valore inestimabile. 

Non uso trucchi particolari, non approccio i gatti incontrati con cibo o bocconcini; mi concedo solo, quando necessario, di attirare l’attenzione muovendo le mani, gesticolando come una pazza e giocando con loro. È davvero molto importante per me che le immagini siano naturali, mai forzate e che sia un’esperienza divertente per tutti, sia per quanto riguarda i miei personali progetti fotografici che i servizi a domicilio. 

Venezia è ormai la mia palestra settimanale, dove percorro chilometri e chilometri; 

le persone conosciute nei luoghi di lavoro, che vado a visitare per incontrare gli impieGatti, mi hanno vista nelle posizioni più assurde: la maggior parte del tempo la passo sdraiata a terra o con il posteriore per aria, magari brandendo bastoncini di legno quasi fossero bacchette magiche.

Beh questo è il mio mondo di Catographer, come amo definirmi in maniera scherzosa per non prendermi troppo sul serio

4. Se potessi entrare in un dipinto, in quale sceglieresti di entrare e perché?

Sicuramente mi piacerebbe mettere piede in un dipinto surrealista, per vedere e vivere una realtà diversa, oltre ogni logica, da un punto di vista decisamente fuori dagli schemi. Probabilmente sarebbe liberatorio.

5. Il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto attualmente è sperare di lasciare qualcosa nel tempo grazie alla fotografia. Se proprio devo sognare in grande spero di essere ricordata un giorno come il successore di Walter Chandoah

6. Come ti immagini tra 20 anni?

Spero ancora così come sono oggi, con tante idee per la testa, magari un po’ di tempo in più per poterle realizzare, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che mi spinge ogni volta a ricercare, spostarmi, conoscere e soprattutto fotografare.

7. Quando devi fare un servizio fotografico prepari la location o utilizzi gli ambienti naturali? Stai in disparte o partecipi alla scena?

Tutto dipende da cosa devo fotografare; per i progetti come Cats in Venice o C-AT Work la location è data dal luogo in cui mi trovo, esattamente come lo trovo. A Venezia semplicemente vagando per la città cercano i gatti residenti, immortalandoli dove si trovano e spesso dove vivono; una specie di street photography felina. Per i gatti lavoratori invece le location sono i luoghi di lavoro dove vivono: laboratori, negozi, esercizi commerciali, musei o scuole; tutto lasciato com’è nella quotidianità delle loro vite. E già così sono luoghi bellissimi da fotografare.

Se si tratta dei Gatti e i loro Artisti, essendo un ritratto rappresentativo, magari scegliamo prima la stanza dove realizzare lo scatto e solo nel momento in cui siamo pronti facciamo intervenire i gatti.

Per i servizi a domicilio, per cui vengo contattata da persone che desiderano avere delle fotografie con i loro gatti, invece non faccio altro che andare nelle case e assistere. Solitamente mi prendo tutto il tempo necessario affinché il gatto si senta a proprio agio e quindi scatto; a volte chiedo al proprietario di interagire giocando oppure, se il micio acconsente, coccolandolo.

8. Le tue 3 canzoni preferite?

Amo tanto la musica (anche se non sono un’intenditrice) ma 3 canzoni sono davvero troppo poche!Quelle che mi vengono in mente in questo momento sono totalmente diverse come genere e radici, ma hanno in comune il fatto che mi hanno accompagnata in momenti importanti della vita.

La prima è ‘Strade’ dei Subsonica, il mio gruppo preferito da sempre a cui sono legata da più di vent’anni e quindi mi ricorda la mia adolescenza.

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La seconda é ‘Live for better Days’ degli Ignite, gruppo che segna l’incontro con quello che è ora diventato mio marito, persona fondamentale a cui devo tantissimo.

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La terza è ‘The sound of silence’ nella versione dei Disturbed perché ascoltata in loop continuo dopo aver traslocato nella nostra attuale casa, il cui acquisto è stato la realizzazione di un sogno.

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9. Puoi parlarci un po’ della città in cui vivi? Pregi e difetti?

Vicenza è un piccolo gioiello, una città di dimensioni ridotte ma ricca di bellezza. Per la verità io abito in provincia, in un paese di collina, non troppo lontano dal centro, ma abbastanza per riuscire a lasciarmi alle spalle il traffico e il caos cittadino una volta arrivata a casa e circondarmi di verde e aria pulita. Lo definisco sempre il mio piccolo angolo di paradiso, il porto sicuro dove approdare alla fine di ogni viaggio o giornata lavorativa. 

Inoltre sono comoda a città altrettanto meravigliose quali Venezia, Padova o Verona e a egual distanza da località di mare e montagna. Quindi mi ritengo veramente molto fortunata.

10. Quali strumenti usi per fotografare?

Come dico spesso, sono una persona che fotografa più con il cuore che con la tecnica, motivo per cui non ho un’attrezzatura stratosferica. Ho iniziato con una Sony alpha 200 regalatemi da mio marito, e ormai da 4 anni utilizzo unicamente una mirrorless, sempre Sony- alpha 6000- con obbiettivo in dotazione 16-50mm

11. Ami viaggiare? C’è un posto in particolare che ti è entrato nel cuore?

Viaggiare è una delle grandi gioie della vita. Amo tantissimo aver la possibilità di spostarmi e muovermi ed essendo sempre alla ricerca di nuove situazioni feline da fotografare, questo fortunatamente succede abbastanza spesso. Per ovvie ragioni da un paio d’anni, oltre a casa, il mio luogo del cuore è diventato Venezia, città che mi ha regalato tantissimo in termini di esperienze positive e bellezza estetica. E che mi ha dato enormi possibilità di far conoscere il mio lavoro fotografico destando interesse sui vari progetti a partire da Cats in Venice, grazie al quale ho incontrato il mio editore Davide Livieri e Casa Editrice El Squero con cui ho pubblicato i vari libri e il calendario.

12. Hai pubblicato diversi libri. Puoi parlarci di questo? Che esperienza è stata? Che sensazioni si provano a vedere le proprie foto su un libro in vendita?

È una sensazione veramente incredibile. Ho la fortuna di aver sposato un grafico che ha curato l’impaginazione sia di Cats in Venice che della trilogia di C-AT Work. Motivo per cui ho avuto la possibilità di partecipare attivamente e seguire passo passo la nascita di ogni singola pagina di ogni volume. L’emozione di veder i progetti, nati perlopiù sui social, che prendono forma concreta, è indescrivibile. È la chiusura di un cerchio, è dare un senso a tutto il lavoro svolto. Le fotografie stampate assumono un altro valore e trovano il giusto posto nelle pagine raccontando e arricchendo le storie che le accompagnano.

13. Una persona di cui hai stima? Quale insegnamento pensi di aver tratto da questa persona?

In realtà ho stima di moltissime persone che mi circondano o probabilmente negli ultimi anni ho imparato a circondarmi di persone di cui ho stima, di ciascuno di loro per motivi diversi. In generale stimo e cerco di trarre insegnamento dalle persone determinate che perseguono i propri obiettivi, che hanno sempre idee per la testa e che si adoperano per realizzarle; quelle che si impegnano ogni giorno per ciò in cui credono, cercando di fare lo stesso.

14. Sei Ottimista o Pessimista? Sognatrice o realista?

Tendenzialmente sono piuttosto pessimista e realista, con i piedi ben saldi a terra. Devo dire però che ultimamente, visto il bel momento che sto attraversando, le tante soddisfazioni e le magnifiche persone che sto conoscendo soprattutto grazie ai progetti fotografici in corso, vedo tutto in maniera più positiva e tendo almeno a sognare più in grande, senza pormi limiti.

15. Quale è la tua più grande paura? Come la affronti?

Sono una persona piuttosto riservata, molto timida, al limite dell’antipatico, che teme il giudizio altrui e tende a nascondersi piuttosto che mostrarsi. L’aver intrapreso questa strada e il modo in cui porto avanti questi progetti ha stupito sia me sia le persone che mi conoscono bene. Non avrei mai pensato di riuscire ad uscire dal mio guscio per andare in luoghi non conosciuti, presentarmi a persone mai viste prima, entrare nelle loro case (fare tutto ciò completamente sola) con il solo scopo di fotografare i loro gatti. O addirittura tenere serate di presentazione dei libri, parlare su un palco con il microfono in mano davanti ad un pubblico, e riuscire a farlo pure con entusiasmo ha dello straordinario per me. Il fatto che posso parlare a persone interessate di ciò che amo (gatti e fotografia) mi fa superare ogni paura.

16. Se potessi parlare per un’ora con una persona (chiunque, vivo o morto che sia) chi sceglieresti? Cosa gli chiederesti?

In realtà in questo momento mi piacerebbe avere una macchina del tempo per poter viaggiare indietro negli anni e fotografare non uno ma tanti personaggi diventati icone ai giorni nostri e conosciuti per la loro passione per i felini, ritratti ovviamente assieme ai loro gatti. Aver la possibilità di estendere il progetto ‘Cats and their Artists’ a grandi artisti del passato quali Churchill, Hemingway, Freddie Mercury, Picasso, Matisse, Warhol.. e ovviamente soffermarmi a conversare amabilmente con loro parlando ovviamente del mio argomento preferito ossia i gatti.

17. Se ti guardi attentamente allo specchio oggi chi vedi?

Nella realtà evito di farlo spesso per timore di ciò che potrei vedere! Nell’immaginario vedo una persona che ama ciò che fa e il motivo per cui lo fa, che si occupa di fotografia di gatti apparentemente in maniera leggera e divertente ma che cerca di portare qualcosa in più nel raccontare le loro storie, uniche ed emozionanti, fatte spesso di rispetto e libertà, e di persone che hanno ben compreso il rapporto con un animale spesso definito, da chi non lo conosce affatto, approfittatore o opportunista.

18. Quali pensi siano le qualità fondamentali che una donna dovrebbe avere per raggiungere i suoi obiettivi nella vita?

In questo periodo Sto conoscendo un esercito di donne veramente toste, che creano e realizzano progetti pazzeschi. Determinazione, forza e grande energia credo siano le caratteristiche che più spesso le accomunano.

19. Dicono che il gatto aiuti a curare la depressione. Pensi sia vero?

Credo che sicuramente la presenza costante di un gatto (ma a volte anche un incontro casuale non programmato) aiuti ad alleviare lo stress della frenetica vita cui siamo abituati, che ci aiutino a ritagliarci dei momenti di relax quando tutto intorno corre troppo in fretta. E che comunque riescano a distrarci, anche solo per poco preziosissimo tempo, dai pensieri di ogni giorno e a volte a comprenderci come nessun altro.

20. Ho letto che solo in Italia sarebbero stati lasciati in eredità ai propri animali domestici circa 35 miliardi di Euro. Questa è una stima e non è chiaro se sia esatta o meno, fatto sta che sempre un maggior numero di persone decide di lasciare i propri averi ai “pelosetti” di casa. Cosa ne pensi?

Credo che non siano scelte che posso giudicare, non avendo elementi a sufficienza per comprendere meglio i motivi che possono esserci dietro ogni singola situazione in cui si è presentata questa decisione. Sicuramente Può essere un ultimo gesto d’affetto e un modo per cercare di prendersi cura e garantire un futuro sereno ai propri compagni a quattro zampe nel momento in cui si viene a mancare.

21. Un frase o citazione che ti rappresenti?

Ironicamente oggi, che sto dedicando molto tempo a ritrarre i gatti e i loro artisti mi piace dire che ‘Dietro un grande artista, c’è sempre un grande gatto’

22. L’ultima volta in cui hai provato un’emozione forte?

Posso tranquillamente affermare che ogni tassello che va a comporre i progetti a cui mi sto dedicando mi regala un’emozione forte. Ogni gatto di Venezia incontrato, ogni luogo di lavoro che si avvale della presenza felina visitato, ogni artista che condivide la propria vita con un compagno con baffi e coda conosciuto. L’aver la possibilità di scattare delle fotografie con lo spirito arricchito da ogni singolo incontro è sempre un’esplosione di emozioni.

23. Cosa può fare ogni singolo individuo affinché il mondo diventi un posto migliore?

Prendere coscienza di ciò che lo rende un posto peggiore e impegnarsi nel proprio piccolo e secondo le proprie possibilità a fare qualcosa di positivo. Si dice che il mare è fatto da tante piccole gocce, che prese singolarmente possono sembrare un nulla, ma insieme possono fare la differenza.

24. Cosa ti fa maggiormente arrabbiare?

Sicuramente ciò che più mi fa arrabbiare è la mancanza di rispetto, in tutte le sue forme, sia tra persone che verso gli animali.

25. Quale pensi sia il significato della vita? Per cosa vale combattere?

Chi può dire di aver capito veramente il significato della vita? Magari se lo avessi compreso la vivrei diversamente. Credo però che i gatti lo conoscano bene e quindi cerco di imparare il più possibile da loro come viverla al meglio; come ho letto da poco su un post di Instagram, facendo solo ciò che mi fa stare bene, cercando di non dipendere esclusivamente dagli altri, riposando e dedicando ogni giorno del tempo allo svago.

Sito internet www.mariannazampieri.it

Facebook: www.facebook.com/CatsInVenice

Instagram: marianna_catographer

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Rho'Rita caputo Recent comment authors
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Rita caputo
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Rita caputo

Bella ed interessante questa intervista! Sei fortunata perche’ sei riuscita a trasformare un tuo hobby in un lavoro speciale cosi come lo sono i mici.che fotografi! Complimenti sei bravissima! Ti invidio vorrei essere al tuo posto !!??