1. Parlaci di te. Cosa fai per vivere e come ci sei arrivato?
Vivo della mia arte facendo spettacoli per eventi, ci sono arrivato per puro caso, credo che lei abbia cercato me.
2. In quale momento hai realizzato definitivamente cosa avresti voluto fare “da grande”?
Dopo il lockdown ho realizzato che l’unica certezza della mia vita è la mia arte, l’unica che mi dà soddisfazione sia economica che spirituale.
3. Il tuo sogno nel cassetto?
Far parte dello staff artistico del Cirque du soleil
4. Tra le tante attività che pratichi, vai anche sui trampoli e sul monociclo. Quanto tempo ti ci è voluto per imparare e quali gli ostacoli maggiori incontrati?
Imparare a portare i trampoli per me è stato abbastanza facile; avendo due punti di appoggio, mi è bastato giusto qualche giorno. La vera difficoltà è stato imparare ad usare il monociclo, un attrezzo davvero complicato. Avendo un unico punto di appoggio, devi imparare a gestire l’equilibrio a 360°, non puoi sbilanciarti troppo a destra né troppo a sinistra, né troppo avanti né troppo indietro, ma bisogna bilanciarsi costantemente.
5. Parlando di equilibrio… Cos’è per te l’equilibrio?
Ti rispondo con due citazione tratte dal libro “Meditazione per chi ha fretta” di Osho: *non portare le cose all’estremo, non aggrapparti a una polarità, altrimenti perderai l’equilibrio *cammina come un funambolo. Solo nel bilanciarsi costantemente fra due estremi risiede la via mediana. Il mezzo è un contesto vivente, non un punto fisso e morto che si raggiunge una volta e per tutte: va ritrovato a ogni istante, sempre e di nuovo. Osserva un funambolo: è un esperienza
6. Un tuo ricordo felice dell’infanzia?
Le vacanze estive con la mia famiglia
7. Ti capita di passare molto tempo con i bambini? Come riesci ad attirare la loro attenzione? Quanto c’è del “te” bambino nel “te” di oggi?
In realtà il tempo che passo con i bambini è la durata del mio spettacolo. Attiro la loro attenzione con gag che sbalordiscano prima me, guardandole con occhi da bambino e con la mente di un adulto, cosi facendo cerco ti attirare un pubblico più vasto….e poi in fondo siamo tutti un po’ bambini!
8. Le tue 3 canzoni preferite?
Vado a periodi
9. Quando ti esibisci è tutto programmato o lasci spazio all’improvvisazione?
Quando mi esibisco è tutto un programma, ma non lascio mai fuori l’opzione dell improvvisazione, la uso sempre quando interagisco con il pubblico, perché è quella che dà uno strappo al mio spettacolo
10. Parlaci del juggling. Cos’è per te? Quale è stata la volta in cui hai sentito di esserti superato in questa disciplina?
La giocoleria è l’arte di meditare in modo dinamico, con una continua lotta a sfidare la gravità. Ogni volta che mi alleno intensamente sento di superare il livello precedente, ma il bello della giocoleria è che è infinita, non si finisce mai
11. Cosa ti fa arrabbiare maggiormente?
Le ingiustizie e le incomprensioni
12. Se potessi entrare in un dipinto, quale sceglieresti?
Non sono amante della pittura, preferisco più le arti dinamiche, mi becchi impreparato, ma di sicuro mi ci vedo nello stile di Picasso, stravagante e pieno di colori
13. Che sapore ha la felicità per te?
Essere appagati di quello che si fa, quello è il sapore della felicità
14. 3 libri che ti sentiresti di consigliare?
Gli ultimi tre letti: lo zen del jugglin, ruba come un artista e semina come una artista.
15. Ho letto che spesso chi “giocola” dichiara di arrivare a provare un senso di pace interiore. Confermi? Sapresti descriverti questa sensazione?
Come ho già anticipato nella decima domanda la giocoleria è l’arte di meditare in modo dinamico. Quando ho delle questioni irrisolte, personali o con altre persone, basta allenarmi (meditare) per raggiungere la pace interiore, trovando risposte e soluzioni.
16. Se non avessi intrapreso la strada della giocoleria cosa ti sarebbe piaciuto diventare?
Non so, non ho mai pensato a cosa diventare nella vita, mi sono sempre lasciato trasportare dalle buone vibrazioni e quindi credo di essere nato per fare questo e nient’altro
17. Nel tuo settore, chi pensi sia “il migliore” o comunque qualcuno cui ispirarsi?
Credo che tutti siano migliori in qualcosa, cerco sempre di avere un sguardo ampio su tutti e di non fossilizzarmi mai su qualcuno in particolare. Come nella musica “vado a periodi”.
18. Che rapporto hai coi social media?
Credo che oggi giorno bisogni avere un buon rapporto con i social, sopratutto per lavorare. La gente vuole vedere cosa fai, i social sono un ottima vetrina per mostrare la propria arte.
19. Il poeta T. S. Eliot diceva “Solo quelli che rischiano di spingersi troppo lontano possono eventualmente scoprire quanto lontano si possa andare”. Cosa ne pensi? Ti poni dei limiti o tenti costantemente di superarli?
Mi pongo dei limiti da poter costantemente superare. E’ come salire una scala infinita, un gradino alla volta per vedere dopo che ci sta.
20. Immagino che certe discipline richiedano molta concentrazione. Tu a cosa pensi mentre ti esibisci?
A niente, mi lascio trasportare dalla musica che uso e dall’energia che mi dà il pubblico, solo cosi riesco ad ottenere la massima concentrazione.
21. Ultimo film visto?
Napoli velata (lo consiglio)
22. Come hai affrontato il periodo di isolamento che abbiamo vissuto recentemente a causa del Covid?
Con l’allenamento, la lettura, e stando vicino alla mia famiglia.
23. Tu sei anche sputafuoco. Ho letto che quest’arte è annoverata tra le più rischiose fra le manipolazioni di fiamma. Hai mai avuto incidenti? Pensi sia pericoloso?
Credo che sia un’arte tra le più rischiose, ma nello stesso tempo la più facile da imparare. In sé per sé sputare il fuoco è facile, c’è bisogno solo di un po’ di coraggio ed occorre saper gestire l’elemento fuoco. Per quanto riguarda gli incidenti non ne ho mai avuto nessuno di eclatante. Se si usa il prodotto giusto si evita la fiamma di ritorno, poi tutto è in discesa.
24. La giocoleria ha origini antichissime. Perché secondo te è rimasta negli anni ed è sempre attuale ed amata da tanti?
Perchè le persone abili che sfidano la gravità affascineranno sempre il mondo.
25. Una frase o citazione che ti rappresenta?
Chi vive d’arte, vivrà sempre con il pensiero che un giorno si fa troppo, e il giorno dopo troppo poco.
credits: a special thank for the help to graphic designers beatrice bressi and Enrico Usberti
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