Alessandro Oteri

Il poeta delle scarpe di lusso

  1. Come prima cosa mi piacerebbe che ci parlassi del tuo lavoro. Quando è stato il momento in cui hai avuto ben chiaro il lavoro che avresti voluto fare “da grande”? Quale è stato il percorso che ti ha portato dove sei oggi e quali le maggiori difficoltà riscontrate?

In questi giorni sto leggendo tante interviste, tanti che si raccontano attraverso i social ed ho scoperto che quasi tutti quelli che fanno un lavoro creativo, hanno iniziato per caso. C’è stato un evento straordinario che ha cambiato il corso. Penso, ora a 52 anni, che ci sia un richiamo alla creatività che prima o poi si manifesta. Io, per esempio, ho sbagliato una porta e sono entrato in una fabbrica di scarpe… non ne son più uscito. Sapevo di avere un qualcosa di inespresso ed all’improvviso…

  1. Cosa ti ispira maggiormente quando realizzi nuovi pezzi?

L’ispirazione è il più grande dei misteri del creativo. Tutto è ispirazione, la definirei: la somma delle esperienze tradotte.

Poi ognuno la incanala nel suo lavoro, io per esempio sono uno molto materico. Vedo qualcosa ed immagino come potrebbe essere sotto forma di scarpa.

  1. Ricorre spesso nel tuo lavoro il colore blu. Questo ha a che fare col fatto che sei ligure? Quanta Liguria c’è in te e quanta ce n’è nelle tue creazioni? 

Ligure, nuotatore. Cresciuto in mezzo al blue, un mantra ed un destino. Ho portato la Liguria, la mia porzione di Liguria in tutti i miei lavori e non c’è intervista in cui non mi ritrovi a rivendicarne l’origine. Sono molto Ligure in tutto. Quasi in tutto, parlo e spendo troppo!

  1. Chiudi gli occhi e pensa alla tua infanzia. Quale immagine ti si focalizza nella mente? Quali sensazioni, profumi, sapori ti evoca quell’immagine?

Torniamo in Liguria, nel giardino segreto della mia scuola, confinava con il parco cittadino. Ricordo tutto, la primavera, i colori ed i profumi.

  1. Se potessi entrare in un dipinto quale sceglieresti e perché?

Potrei essere a mio agio in un quadro del ‘600 di Van Dyke come in una casella blu di Mondrian o Klein. Ora mi vedo in un dipinto di David Hockney.

  1. Una donna nella storia, musica, arte o spettacolo che pensi rappresenti a pieno l’eleganza femminile?

Faccio fatica a fare un nome, ne ho tante. Il periodo elegante per eccellenza, gli anni 50. C’era gusto e ricercatezza. Diciamo l’epoca dei grandi sarti e non del “fast fashion” che ha fatto perdere l’attenzione al dettaglio. O meglio, ci sono dettagli diversi.

  1. Le tue 3 canzoni preferite?

Creep interpretata da Damien Rice

Alt

Halo interpretata da LP

Alt

Il Corvo di Mina

Alt

Se me lo chiedi domani te ne dico altre 3… sono musicalmente volubile

  1. La realtà rallentata, la reclusione e l’isolamento, le incertezze e paure che inevitabilmente affiorano in un momento delicato come quello che stiamo vivendo… pensi che tutto questo ti stia in qualche modo cambiando o influenzando? Hai mai paura? Quale sarà la prima cosa che farai non appena potrai uscire liberamente?

Prima cosa, una nuotata! Ho voglia di aria e di movimento. Ho sentimenti di smarrimento più che di paura. Devo capire come affrontare al meglio le cose, sempre con il mio approccio riflessivo e positivo. Io rifletto su come essere impulsivo. 

  1. Se alzi lo sguardo e ti guardi attorno, quale oggetto cattura la tua attenzione?

Un vaso dove ho messo un tronchetto nell’acqua. Sta facendo le sue radici. E’ sulla mia scrivania, stiamo passando questi giorni insieme. Finita la quarantena lo pianterò ed affronteremo insieme il dopo.

10.Se ti guardi attentamente allo specchio, andando in profondità, mettendoti a nudo e scrutando oltre alla prima immagine che appare, oggi chi vedi?

Un uomo fortunato che deve ancora fare cose

11.Quando è stata l’ultima volta in cui hai pensato “la vita è meravigliosa”?

Ora

12.Sogno nel cassetto?

E’ un como’ con tanti tanti cassetti. Sono vestito di sogni

 

13.Tanti celebri marchi italiani hanno venduto quote o son stati interamente ceduti ad aziende estere (Versace, Valentino, Gucci, solo per citarne qualcuna, ma la lista è tristemente molto lunga…); cosa pensi di questo fenomeno? L’Italia nel campo della moda e dell’artigianato è sempre stata un’eccellenza. Come ci si spiega questo fenomeno? Perché non riusciamo a mantenere ciò che è nostro, ciò in cui siamo oggettivamente bravi?

Sarebbe una risposta lunghissima, un trattato, ma riassumendo il problema è solo quando la finanza entra nella moda.

Se la moda è business, vendi; se la moda è anima, soffri.

Soffrire non piace più a nessuno.

14.Ti definisci più selettivo che esclusivo. Cosa rende le tue splendide scarpe così speciali?

Selettivo era un claim per il sito on line, lo abbiamo cambiato. E’ difficile perché nell’essere una cosa rischi di escludere l’altra invece sei tutto. Io non escludo nessuno ma seleziono, è riferito al prodotto alla scelta dei materiali. Ho cercato di fare un progetto e offrire qualità ad un prezzo che non escludesse nessuno. Quindi sono esclusive senza escludere… non ne usciamo piu!

Comunque sono speciali perché dietro ad ogni scarpa ci sono persone con le loro storie. E lo si percepisce

15.La tua più grande soddisfazione sul lavoro?

I miei artigiani e quanto viene riconosciuto il lavoro che c’è dietro

Mio e loro.

16.Coco Chanel diceva “La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, nella strada, la moda ha a che fare con le idee, il nostro modo di vivere, ciò che sta accadendo”. Pensi sia vero?

Quante ne sapeva Madame Chanel!

17.Quanto è importante la scelta della scarpa giusta per ottenere un outfit impeccabile?

Diciamo che una scarpa sbagliata può rovinare il più impeccabile degli outfit. E succede spesso.

18.Se potessi parlare per un’ora con una persona a tua scelta nel mondo, chi sceglieresti e cosa gli chiederesti?

Viva, Annie Leibotivz e farmi raccontare tutti gli aneddoti dietro le sue foto. Ne ho sentito solo una parte e sono troppo divertenti.

Del passato, Coco Chanel per farmi raccontare tutti gli aneddoti dietro il suo lavoro.

Comunque sceglierei una donna con cui parlare.

19.Quanto è importante l’aspetto esteriore oggi? Cosa pensi dei canoni di bellezza dei giorni nostri? Pensi siano in qualche modo “imposti”  alle persone? Questo è negativo o no, secondo te?

Siamo nell’era dei social. Apparire e meglio che essere, non per me. Io appaio ma soprattutto sono. Cerco di essere fedele ed onesto con me stesso e con gli altri.

20.Una frase che ti rappresenta?

“La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello chi spetta” (cit. Forrest Gump)

Comunque vada sono dolci e buoni (cit. Oteri)

21.Il tuo luogo del cuore?

Non ti dico la Liguria per non essere banale, ma un’isoletta della Grecia e sicuramente New York.

22.Il tuo miglior pregio ed il tuo peggior difetto?

Bisogna chiedere al altri, non sono obiettivo.

23.Quale pensi sia il significato di questa giostra chiamata “vita”? Te lo chiedi mai? 

Viverla appieno

24.Se tu fossi un’altra persona, saresti amico di te stesso?

Il migliore amico di me stesso!

25.Un augurio per il futuro?

Riuscire sempre ad essere se stessi. Centrati e concentrati.

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